Fabio Madiai Interior Designer: IL PRIVE’, LOUNGE BAR E RISTORANTE: IL CUORE DEL LOCALE……….
LIDO’ Montecatini, definita dalla stampa specializzata la discoteca piu’ bella d’Italia.
Il cuore della discoteca è sempre il prive’.
Per descrivere il privè del LIDO’, servono due percorsi, il primo che ne descriva la funzione ed il secondo il taglio estetico di interior design.
Questo privè è un gioiello dentro al locale. Situato al secondo piano si affaccia da un lato sulla stupenda piscina illuminata e dall’altro sulla pista da ballo del locale.
L’idea è stata quella di trasformarlo in un lounge bar e ristorante.
L’imponente bancone del bar con duplice funzione accoglie sia i barman che il DJ, si affaccia su una piccola pista da ballo, la quale è arredata con sedie tavoli, da creare lo spazio salotto o lounge bar. La pista da un lato come ho detto confina con il bancone del bar, per gli altri tre lati confina con la scala per scendere in discoteca, il ristorante VIP alla carta che guarda la pista della discoteca in posizione elevata, e per ultimo il “ristorante party” per cene di gruppo che guarda dall’alto lo spazio della grande piscina termale.
La polivalenza di questo spazio è infinita: una volta concluse le cene, il tutto si trasforma in un CLUB PRIVE’ ballabile, dalle viste impressionanti.
Per la parte stilistica, devo dire la piu’ complicata, inquanto il locale risulta nelle altre parti, già ben carico di elementi decorativi, ma previsionalmente, proprio per non creare errori di incoerenza, ho scelta una piattaforma stilistica che facesse da collante… EMILIO PUCCI e gli anni ’50. Si, come ho sempre affermato, dove ho potuto, l’inclinazione totale di LIDO’ fa capo allo stile dedicato al GRANDISSIMO STILISTA FIORENTINO.
Il bancone del bar devo dire che è un po’ il fulcro del prive’, inteso con un design innovativo e molto articolato, con la grande particolarità di avere un frontale luminoso, chiuso da un doppio vetro all’interno del quale è sistemato a sandwich una bellissima stampa/plotter su seta, da un foulard di Emilio Pucci. Che vive di luce morbida, valorizzatrice delle trame, che rompe l’ombra della pista. Le sedie ed i tavoli della pista/lounge sono in un tolal white in puro stile anni ’60. Mentre la zona ristorante vive nella parte VIP con poltroncine ’60 in pelle e tavoli a fungo sempre in pelle, accomunati dal total white. Il ristorante/party ironizza con una rottura, data da un simpatico post barocco in total black. Per gli oggetti da decorazione è stata scelta una linea di elementi dedicati al fantascientifico giardino di Avatar, protetti da cilindri in policarbonato. Per gli effetti luce sono andato a ricercare gli originali vecchi “astroraggi”, tipici degli anni ’70, che danno una luce particolare da sottoforesta quando fermi duirante la cena, animando da mossi poi il CLUB nella seconda parte. Da non sottovalutare che al centro della sala vive una cascata di acqua che proviene dal tetto, che scende in una vasca e poi grazie ad una lama di acqua, generata dal troppopieno, scende al piano inferiore scivolando su un lastrone di resina trasparente. Il tutto illuminato per trasparenza dai led fluorecenti, sistemati anche dentro all’acqua, che creano in tutto l’ambiente magnifici magici diffusi reflex acquei cambiacolor. Insomma una cena immersi in un ambiente unicamente polisensoriale, per un perenne contrasto di stili, coordinati da un pensiero creativo ben coerente……
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