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Ecco il supermercato del futuro , che diventa aperitivo, ristorante e disco bar in un secondo e nello stesso ambiente. Non è fantascienza.

Grazie ad una speciale installazione luci e ad un sistema di controllo scene ad altissima tecnologia, siamo già nel futuro nell’era digitale che fa da padrona.

Come affiancare la tecnologia alla pura tradizione, è la domanda che tutti ci poniamo. QUARTERONI ne è un puro esempio.

Quarteroni in origine era un MINI MARKET di mezza montagna. Come tutti i mini market o bottega, offriva tutti quelle necessitudini per la spesa quotidiana, dalla cera da scarpe alla salsiccia, per intenderci. Uno spazio pluriofferta vicino a casa per non andare a far la spesa a valle in città. In tempo di crisi o di cambiamenti totali per le abitudini, i conti relativi all’incasso giornaliero non son facili da far tornare.
La modifica per QUARTERONI è stata praticamente totale. Nel completo rispetto della clientela e dell’incasso abituale, anzi incrementando grazie alla novità. Il locale è stato totalmente ridisegnato. In primo piano presenta un bancone refrigerato per le carni e un bancone per le specialità gastronomiche. Poi uno spazio per la frutta e verdura a vista e uno
spazio per gli alimentari tipici da supermercato. In più, uno spazio che alla sera può essere anche chiuso, creato per l’esposizione di tutte quelle necessità casalinghe tipiche dei mini market di una volta.
Nell’angolo di fronte ai banconi è stato pensato un piccolo banco BAR CAFFETTERIA, anche per i VINI SFUSI e per i COCKTAIL. A fianco di esso vive un simpatico spazio tavoli seduta, a modo di ristorantino, con possibilità di far sedere fra tavoli e mensole ben 35 persone (spazio ampliabile, grazie alle vele che espongono gli alimentari, sistemate su ruote, che se spostate lasciano spazi interessanti supplementari per le persone sedute).
Al lato del ristorantino grazie ad una serie di scaffali vive una interessante esposizione di vini.
Insomma un luogo dove si fa spesa e dove la si può anche consumare con dovuta atmosfera. A differenza del ristorante, il non consumato, si rimette nel cesto e si porta a casa.

Le pareti sono state trattate con resina a calce di ricordo antico, logorate dal tempo. Alcune pareti sono state scoperte dagli intonaci con pietra a vista. Altre pareti nelle zone della preparazione da banco, sono state ricoperte con piastrelle bianche diamantate da tradizione di bottega. I salumi appesi al soffitto ricordano la MACELLERIA TOSCANA.

Per il supermercato del futuro, estremamente polivalente, il progetto luci avviene ereditato dal teatro.

Il progetto luci è la parte più interessante e innovativa, concepito con un particolare sistema a controllo dmx, come si fa nel teatro per i cambiamenti di scena, per intenderci. Il sistema permette ai tecnici di programmare tutte le scene luci in base ai momenti del locale, il gestore, semplicemente schiacciando un pulsante richiama le scene precomposte, per creare le atmosfere in base all’orario stabilito.

Come è stato progettato l’impianto luci nel supermercato del futuro.

Per il lavoro del supermercato tradizionale, sono state previste luci a pioggia con diffusione, distribuite con perfetta uniformità, da creare la luce fredda pulita, tipica della grande distribuzione. Queste luci funzionano durante tutto il giorno.Per la zona ristorante sono state studiate luci calde, dominate dai led che sfiorano e valorizzano le pareti in pietra e calce capaci di donare forza scenica.

Inoltre grazie ad una speciale barra ad “U”, disposta al soffitto, sono stati sistemati una serie di luci LED a FASCIO STRETTO su BRACCIO MOBILE, molto utili per essere orientati a creare le scene con luci e ombre, anche per andare ad individuare gli elementi da evidenziare, come i vini ed i salumi appesi, ma soprattutto per illuminare i tavoli, e donare ottima visibilità conviviale anche in atmosfera soffusa per la CENA.
Sopra la barra a soffitto nello spazio a U, sono state sistemate luci calde diffuse che guardano al soffitto, molto utili per pilotare la luminosità base nella fase di atmosfera.

Un esempio: alle 19,30 quando finisce l’orario del supermercato, come per magia, lo spazio si trasforma in un locale, dalla centralina si richiama la scena “aperitivo” schiacciando un semplice pulsante, il quale comanda e spegne le luci del supermercato fredde, e accende in fase più luminosa quelle calde, che poi si abbassano al momento della cena, e ancora più basse al momento del dopo cena.

Un buon impianto audio, pilotato a seconda della situazione fa la differenza vera.

Il locale di ultima generazione, dove si godono le atmosfere della bottega, ma anche quelle del club assieme dentro ad un supermercato. Questo è il futuro digitale che prende per mano la pura tradizione portandola in nuovi viaggi emozionali, fino ad ieri considerati impossibili.

Il locale più bello d’Italia
L’appellativo come “LOCALE PIU’ BELLO D’ITALIA”, attribuito a LIDO’ Le Panteraie,

(Le Panteraie fu lo storico nome che ha continuato a coesistere a fianco di LIDO’) nasce fino dal primo anno di vita, è stata voce ricorrente non solo da parte del pubblico, ma anche da importanti media e addetti ai lavori che ruotano attorno al mondo della CLUB CULTURE.

LIDO’ nasceva nel 2009.
Concepito principalmente come DISCO DINNER CLUB, esso poteva contenere fino ad un massimo di 3.500 persone in 3 piste, per la cena erano previste 4 zone di ristorazione per tagli di cucina diversi.

Il locale puntava sulla estrema polivalenza composto principalmente da pedane mobili sia manualmente che meccanicamente grazie ad un sistema idraulico.
Conteneva una regia luci e audio ultima generazione per un controllo totale centralizzato.

La grande INNOVAZIONE di LIDO’ è stata sicuramente la concezione dell’interior design.

L’originalità è dovuta alla PARTICOLARE FUSIONE fra la memoria storica della tipica discoteca italiana degli anni ’80/’90 e le avanguardie architetturali, legate allo stile WABI-SABI che sbucavano dalle tendenze internazionali fortemente volute da FABIO MADIAI.

FABIO MADIAI, come corrente estetica personale, si è sempre distaccato dalla tradizione tutta italiana della discoteca, in cui spiccava la cultura estetica cosiddetta riccionese. Ma in questo caso per precisa esigenza dettata dalla committenza, MADIAI ha dovuto fondere il proprio stile con essa.
Le Panteraie portavano chiare tracce di stile riccionese grazie all’intervento precedente dovuto a Gianni Gavioli, architetto creatore dei grandi locali Adriatici.

Accettare la fusione non è stato facile, fondere il Post Barocco simbolo della ricchezza e del lusso sfrenato rinascimentale con la cultura decadente del WABI-SABI fu una sfida assai azzardata ma da questo contrasto non poteva che nascere qualcosa di originale e provocatorio. L’obiettivo fu quello di creare un’architettura che appartenesse tanto al passato quanto al futuro, tanto da superare la prova del tempo per affrontare l’eternità.

Cos’è WABI SABI in architettura.

Il WABI-SABI costituisce una visione del mondo giapponese, non è uno stile, una moda o una tendenza di design.
Le note distintive ereditate dall’interior design sono: “La STUDIATA IMPERFEZIONE che risponde a SEGRETE GEOMETRIE dalle quali risultano NUOVE DIVINE PROPORZIONI grazie alla MATERIA DECADENTE che vive su di esse”.

Le tracce dello stile barocco esistenti da “Le Panteraie” sono state trasformate in TOTAL BLACK, per dare un tono misteriosamente dark all’abbinamento col WABI-SABI.

Inoltre sono comparsi chiare identificabili tracce legate agli anni ’60 e ’70, che fu il periodo di massimo splendore de “Le Panteraie”.

Insomma un COCKTAIL fra BAROCCO, ’70s STYLE, e WABI-SABI, il tutto apparentemente senza collante ma dal risultato pazzesco.

Per LIDO’ furono usati per la prima volta led reattivi fluorescenti a fascio stretto che emanavano luce radente sulle pareti WABI-SABI. Il che’ conferì un aspetto psichedelico al tema, valorizzando i rilievi “DECADENTI” della materia logorata applicata alle pareti.

Seguono una serie di foto esemplificative del concetto di FUSIONE WABI-SABI.

Una volta pensato il locale, pensato lo stile, assumono un valore molto importante i dettagli degli arredi e delle decorazioni, anzi essi fanno la VERA E PROPRIA DIFFERENZA. Io non utilizzo mai elementi in commercio disegnati da altri, ogni minimo dettaglio lo disegno e lo faccio realizzare da artigiani. Anche perchè il contatto con l’artigiano per una nuova realizzazione è una fase emozionantissima, molto coinvolgente dal quale si imparano tantissime cose, le piu’ preziose.

Io disegno solo dopo aver visto l’oggetto nella mia mente. L’artigiano è la persona che attraverso la propria esperienza sceglie il percorso per la realizzazione. Tutte le modifiche che egli apporta, servono in genere a scegliere la strada piu’ sicura e meno costosa per la produzione. Solo se sei grande padrone dell’idea potrai vedere in tempo reale nella tua mente se le modifiche dettate dagli artigiani riescono a mantenere la forza estetica nella forma; spesso addirittura possono anche migliorarla.

Vorrei citare l’esempio delle bocche con fontana sistemate a bordo piscina del LIDO’, studiate per donare uno strano aspetto fuori dal tempo, oggetti come appartenuti ad una evoluta civiltà remota. Queste sono state realizzate in ceramica cromata, per cui il primo passaggio è stato quello di modellarle con l’argilla, il secondo di creare uno stampo in gesso, il terzo di colare l’argilla liquida nello stampo, il quarto dopo l’essiccazione naturale, ed estrazione dallo stampo, quello di passarle in forno per la prima cottura, cosiddetta “biscotto”, ed infine il quinto quello di eseguire sempre in forno la seconda cottura dopo aver tuffato il biscotto in uno speciale colore a metallo liquido, che dopo la cottura dona l’aspetto cromato a tutto il mascherone.

Durante questi passaggi tantissimi son stati i compromessi fra il disegno e le modifiche per l’esecuzione, fra cui il piu’ significativo quello di rivedere la forma dell’uomo ritratto nel mascherone per adattarlo all’eliminazione dei sottosquadra, al fin di ottenere cosi’ la perfetta estrazione dallo stampo.

Nelle foto riportate si possono notare una serie di dettagli costruiti assieme agli artigiani, per i quali il lavoro di interscambio e’ stato particolarmente significativo.

Questo articolo mi serve semplicemente per pubblicare quella che è stata definita dalla stampa specializzata LA DISCOTECA PIU’ BELLA D’ ITALIA – THE MOST BEAUTIFUL DISCO IN ITALY

Il CLUB la DISCOTECA chiamatela come volete, ma per intenderci è il contenitore dove vive lo spettacolo. Lo spettacolo è la diretta provocazione di emozioni. Le emozioni, la partecipazione, si provoca quando si riceve la stima l’ammirazione del pubblico durante l’esecuzione dello spettacolo. Ma attenzione il pubblico è sempre piu’ esigente, e la differenza la si crea con l’elemento piu’ importante LA CURA DEL DETTAGLIO, il dettaglio in un locale deve essere in ogni angolo, dal tipo di cucina, dalla musica, dall’animazione, dalle decorazioni, tutti questi elementi vivono su una unica piattaforma, che si chiama interior design, la quale li rende fertili. Il locale deve essere progettato in modo da permettere innumerevoli variabili a chi dovrà poi lavorarci, nella neutralità di stile ma soprattutto nella componibilità degli elementi d’arredo. Per non parlare del PROGETTO LUCI (LIGHT DESIGNER), il vero protagonista della variabilità del locale. Per quanto riguarda i miei progetti luce sono esigentissimo, voglio tutto sotto controllo DMX. Tutte le luci comprese le architetturali… IL CONTROLLO DMX PERMETTE CON UNA UNICA CENTRALINA DI AVERE IN PUGNO TUTTO IL LOCALE IN OGNI ANGOLO REMOTO. Black Out è Black Out ovvero…. Buio completo, per permettere attenzione su cio’ che si decide di illuminare a tutta forza.

Insomma la notte è fatta di forme e le forme vengono evidenziate dalle luci,

le luci sono le vere individuatrici dei dettagli: amplificatori di emozioni.

A seguito riporto alcune foto fra DESIGN, DETTAGLI e LUCI di alcuni locali da me disegnati e curati come DIREZIONE ARTISTICA: in modo da far capire con le immagini il mio pensiero.

Una volta pensato il locale, pensato lo stile, assumono un valore molto importante i dettagli degli arredi e delle decorazioni, anzi essi fanno la VERA E PROPRIA DIFFERENZA. Io non utilizzo mai elementi in commercio disegnati da altri, ogni minimo dettaglio lo disegno e lo faccio realizzare da artigiani. Anche perchè il contatto con l’artigiano per una nuova realizzazione è una fase emozionantissima, molto coinvolgente dal quale si imparano tantissime cose, le piu’ preziose.

Io disegno solo dopo aver visto l’oggetto nella mia mente. L’artigiano è la persona che attraverso la propria esperienza sceglie il percorso per la realizzazione. Tutte le modifiche che egli apporta, servono in genere a scegliere la strada piu’ sicura e meno costosa per la produzione. Solo se sei grande padrone dell’idea potrai vedere in tempo reale nella tua mente se le modifiche dettate dagli artigiani riescono a mantenere la forza estetica nella forma; spesso addirittura possono anche migliorarla.

Vorrei citare l’esempio delle bocche con fontana sistemate a bordo piscina del LIDO’, studiate per donare uno strano aspetto fuori dal tempo, oggetti come appartenuti ad una evoluta civiltà remota. Queste sono state realizzate in ceramica cromata, per cui il primo passaggio è stato quello di modellarle con l’argilla, il secondo di creare uno stampo in gesso, il terzo di colare l’argilla liquida nello stampo, il quarto dopo l’essiccazione naturale, ed estrazione dallo stampo, quello di passarle in forno per la prima cottura, cosiddetta “biscotto”, ed infine il quinto quello di eseguire sempre in forno la seconda cottura dopo aver tuffato il biscotto in uno speciale colore a metallo liquido, che dopo la cottura dona l’aspetto cromato a tutto il mascherone.

Durante questi passaggi tantissimi son stati i compromessi fra il disegno e le modifiche per l’esecuzione, fra cui il piu’ significativo quello di rivedere la forma dell’uomo ritratto nel mascherone per adattarlo all’eliminazione dei sottosquadra, al fin di ottenere cosi’ la perfetta estrazione dallo stampo.

Nelle foto riportate si possono notare una serie di dettagli costruiti assieme agli artigiani, per i quali il lavoro di interscambio e’ stato particolarmente significativo.