Il locale più bello d’Italia
L’appellativo come “LOCALE PIU’ BELLO D’ITALIA”, attribuito a LIDO’ Le Panteraie,
(Le Panteraie fu lo storico nome che ha continuato a coesistere a fianco di LIDO’) nasce fino dal primo anno di vita, è stata voce ricorrente non solo da parte del pubblico, ma anche da importanti media e addetti ai lavori che ruotano attorno al mondo della CLUB CULTURE.
LIDO’ nasceva nel 2009.
Concepito principalmente come DISCO DINNER CLUB, esso poteva contenere fino ad un massimo di 3.500 persone in 3 piste, per la cena erano previste 4 zone di ristorazione per tagli di cucina diversi.
Il locale puntava sulla estrema polivalenza composto principalmente da pedane mobili sia manualmente che meccanicamente grazie ad un sistema idraulico.
Conteneva una regia luci e audio ultima generazione per un controllo totale centralizzato.
La grande INNOVAZIONE di LIDO’ è stata sicuramente la concezione dell’interior design.
L’originalità è dovuta alla PARTICOLARE FUSIONE fra la memoria storica della tipica discoteca italiana degli anni ’80/’90 e le avanguardie architetturali, legate allo stile WABI-SABI che sbucavano dalle tendenze internazionali fortemente volute da FABIO MADIAI.
FABIO MADIAI, come corrente estetica personale, si è sempre distaccato dalla tradizione tutta italiana della discoteca, in cui spiccava la cultura estetica cosiddetta riccionese. Ma in questo caso per precisa esigenza dettata dalla committenza, MADIAI ha dovuto fondere il proprio stile con essa.
Le Panteraie portavano chiare tracce di stile riccionese grazie all’intervento precedente dovuto a Gianni Gavioli, architetto creatore dei grandi locali Adriatici.
Accettare la fusione non è stato facile, fondere il Post Barocco simbolo della ricchezza e del lusso sfrenato rinascimentale con la cultura decadente del WABI-SABI fu una sfida assai azzardata ma da questo contrasto non poteva che nascere qualcosa di originale e provocatorio. L’obiettivo fu quello di creare un’architettura che appartenesse tanto al passato quanto al futuro, tanto da superare la prova del tempo per affrontare l’eternità.
Cos’è WABI SABI in architettura.
Il WABI-SABI costituisce una visione del mondo giapponese, non è uno stile, una moda o una tendenza di design.
Le note distintive ereditate dall’interior design sono: “La STUDIATA IMPERFEZIONE che risponde a SEGRETE GEOMETRIE dalle quali risultano NUOVE DIVINE PROPORZIONI grazie alla MATERIA DECADENTE che vive su di esse”.
Le tracce dello stile barocco esistenti da “Le Panteraie” sono state trasformate in TOTAL BLACK, per dare un tono misteriosamente dark all’abbinamento col WABI-SABI.
Inoltre sono comparsi chiare identificabili tracce legate agli anni ’60 e ’70, che fu il periodo di massimo splendore de “Le Panteraie”.
Insomma un COCKTAIL fra BAROCCO, ’70s STYLE, e WABI-SABI, il tutto apparentemente senza collante ma dal risultato pazzesco.
Per LIDO’ furono usati per la prima volta led reattivi fluorescenti a fascio stretto che emanavano luce radente sulle pareti WABI-SABI. Il che’ conferì un aspetto psichedelico al tema, valorizzando i rilievi “DECADENTI” della materia logorata applicata alle pareti.
Seguono una serie di foto esemplificative del concetto di FUSIONE WABI-SABI.